🙂 LA STORIA DELLA TENUTA:
Viene qui di seguito riportata una scrupolosa ricostruzione storica, fatta dal Professore Cerioli Gianni, della borgata agricola di cui fa parte l’agriturismo Torre Del Fondo .
La tenuta di cui stiamo per esaminare la storia è sempre stata una proprietà compatta, nonostante incrementi e diminuzioni, ed è sempre rimasta nelle mani di famiglie che occupavano un posto di grande rilievo sociale ed economico nella realtà del comune di Ferrara.
La proprietà conobbe molto raramente la presenza dei proprietari, i quali preferivano affidare la gestione ad affittuari. Questi assumevano i lavoratori e periodicamente riscuotevano i vari fitti, da cui detraevano la quota dovuta alla proprietà.




I primi proprietari della tenuta documentati con sicurezza sono i Galvani, fattori ducali.
La prima transazione sicuramente riguardante la tenuta è un atto del 6 Settembre 1532, con cui Battista Galvani concede la tenuta a Zamino di Gerardo Galvani in garanzia di un prestito ricevuto. In questo periodo la tenuta è costituita quasi esclusivamente da terreno boschivo, con salici e canneti, quasi per niente bonificata e priva di immobili.
L’atto in questione descrive nel seguente modo, in lingua originale, la tenuta:
“Terreno boschivo di stara 217, con saliceti bassi et chiari et stroparoli e gioncole pavirolle e cannille di diversa qualità, di buona matheria setosa per la Gennaior parte, posto in luogo detto li Retratti della Torre del Fondo, distretto di Ferrara” (Fonte: ASFE, ANAFE, G. Negrini, mat. 800, pacco 12, 1612 cc. 121-23 recto).
La proprietà rimase in mano agli eredi della famiglia Galvani fino all’8 Settembre 1625, quando Girolamo e Baldassare Galvani la vendettero ai Gennaiosi Francesco e Ludovico, figli di Onofrio Bevilaqua.
In seguito la tenuta finì al solo Francesco, il quale la incluse alla dote della figlia Bradamante Bevilaqua sposatesi nel 1647 in seconde nozze con Conte Francesco Calcagnini IV.
Nel periodo all’incirca fra il 1681 e il 1685, gli eredi della famiglia Calcagnini (ad opera di Giuseppe Scrofa e della moglie Deianira Calcagnini) procedettero alla bonifica della tenuta costruendo due case coloniche, un fienile e la Torre. Questa operazione fu particolarmente costosa e aggravò il dissesto economico della famiglia Calcagnini.






Negli anni novanta del Seicento la tenuta fu sfruttata al massimo attraverso affitti e censi vari. Tuttavia il dissesto della famiglia Calcagnini era ormai irreversibile; si videro così costretti a mettere in vendita la possessione. Nel 1698 si fece avanti il Gennaiose Francesco Pio Ippolito Ghisilieri di Bologna, che stava per ottenere la cittadinanza ferrarese e, per questo, andava acquistando diversi beni in Ferrara e provincia. La vendita venne perfezionata con rogito datato 13 Settembre 1698.
Fra le varie voci riportate nel rogito per descrivere i beni facenti parte della tenuta si legge:
“…Torre a tre solari murata di pietra in calzina coperta di coppi in tavelle, con scale d’asse a lumaga di Pioppa, qual torre di presente serve ad uso domiciliare…” (Fonte: ASBO, Archivio Ghisilieri, ramo principale, istrumenti, Mazzo 23 fs 38, cc14v-15r).
Due anni dopo aver acquistato la tenuta, il Gennaiose Francesco Pio Ippolito Ghisilieri fece costruire nella stessa una piccola chiesetta denominata l’oratorio di Santa Lucia che da oratorio pubblico divenne poi anche sede della parrocchia della zona di Coronella-Vigarano Mainarda. Tale chiesetta è tutto oggi presente anche se non più consacrata e utilizzata.
Negli anni successivi la proprietà non sembra aver subito grandi modifiche fino a quando, con atto del 6 Settembre 1792, il Gennaiose Francesco Ghisilieri-Calderini, oppresso dai debiti, non la rivendette al Capitano Carlo Antonio Tebaldi.
Nell’atto di vendita è annessa una perizia (del perito bolognese Vittorio Conti) dalla quale si viene a sapere che la tenuta era composta dalle seguenti possessioni: Pomposa, Tesoriera, Carolina, Osteria Vecchia in Porotto e Brillante.








Il 9 Settembre 1825 gli eredi della famiglia Tabaldi, dovendosi trasferire a Milano, vendono la proprietà al Conte Camillo Trotti. Quest’ultimo, in data 14 Settembre 1839, rivende la tenuta all’ex corsaro Michele Bergando di Antonio.
Nel 1842 la famiglia Bergado procede alla ristrutturazione di tutte gli immobili rurali presenti sulla proprietà e alla costruzione di una casa colonica posta fra la Torre e l’oratorio di Santa Lucia.
Il 26 Settembre 1846 la famiglia Bergado vende tutta la tenuta al Conte Michele Fausto Prosperi.
Il 10 Settembre la famiglia prosperi vende la proprietà a Pietro Paolo Balboni, in realtà un prestanome di Giacomo Nagliati.
Il 25 Settembre 1906 i fratelli Tancredi ed Aristide Nagliati, a nome proprio e degli altri loro fratelli vendono al Cavalier Guglielmo Zamorani. Nell’atto di vendita si legge:
“…La tenuta Ghisiliera posta in Vigarano Mainarda, costituita da due corpi di terra separati fra loro dalla Via Coronella…comprendente: a) la possessione Tesoriera con casa d’abitazione fattorale (la Torre), distinata con il numero civico 448, fabbricati ad uso stalle per cavalli e per bovini e fienili, abitazioni coloniche, magazzeno, cantina, granaio, tettoia ed altre adiacenze, ed oratorio fornito di altare, banchi e tutti gli accessori per l’ufficiatura con una stanza aggiunta a fare da sacrestia…” (Fonte: Archvio Notarile Distrettuale di Ferrara: compravendita Nagliati-Zamorani, notaio G. Leziroli, 25/07/1906, repertorio 5257-4986).
Da allora ad oggi la tenuta è di proprietà della famiglia Zamorani.









Sotto la proprietà del Cavalier Guglielmo Zamorani la tenuta agricola fu gestita in modo molto dinamico com’è testimoniato anche dai tanti documenti giunti fino a noi e dei quali si riportano qui di seguito delle sliders
Nell’anno XX la tenuta agricola fu colpita dalla grave inondazione che fece grandi danni a tutta la zona.
Si riportano qui di seguito delle sliders che mostrano la tenuta agricola colpita dall’inondazione:









La gran parte degli edifici che sorgevano sulla tenuta agricola sono giunti fino ai giorni nostri.
In particolare l’antica chiesetta di Santa Lucia (che risulta essere in discrete condizioni, anche se non è più consacrata), lo stabile denominato Torre Del Fondo (nel quale è stato creato l’omonimo agriturismo), un fienile di particolare bellezza architettonica e altri stabili costituiscono un’unica borgata agricola. Per via del suo valore storico ed architettonico tale borgata agricola è stato dichiarata “centro storico” dal Comune di Vigarano Mainarda (FE), sotto cui ricade. Inoltre la Regione Emilia Romagna ha attribuito a tale borgata la classificazione di “Zona di prevalente interesse storico-naturalistico“. Infine sono varie le pubblicazioni che trattano di architettura storica locale nei quali vengono descritte l’antica chiesetta di Santa Lucia e lo stabile denominato Torre Del Fondo.
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